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Nota: Questo articolo contiene rivelazioni sulla serie TV “Il Trono di Spade” e i libri ad essa collegati.
Se chiedessimo a chiunque cosa sappia delle streghe, la risposta più comune sarebbe probabilmente legata alle crudeli persecuzioni subite in Europa e America durante l’età moderna. Tuttavia, se sei un appassionato della serie televisiva “Il Trono di Spade” prodotta da HBO (in onda dal 2011 al 2019), è probabile che tu abbia una comprensione più approfondita di quanto immagini riguardo alle streghe, al cristianesimo medievale e all’immaginario religioso della prima età moderna.
L’autore dei romanzi da cui è tratta la serie, George RR Martin, ha dichiaratamente attinto dalla storia e dalla religione di quei tempi per plasmare il mondo immaginario di Westeros. Ciò che rende ancora più affascinante il suo lavoro è il modo in cui gioca e ribalta le concezioni tradizionali, soprattutto quando si tratta della rappresentazione delle streghe.
Melisandre: Sacerdotessa o Strega?
Nella prima stagione, Mirri Maz Duur, la “dea moglie” di Lhazereen, incarnava tutti gli stereotipi classici della strega: astuzia, vendetta e una fine tragica. Con l’introduzione della Sacerdotessa Rossa Melisandre nella seconda stagione, l’interpretazione dei cliché sulle streghe diventa notevolmente più complessa.
Melisandre, come molte altre donne potenti nella serie, incarna e al contempo sovverte le rappresentazioni tradizionali di genere. Nonostante venga chiamata la “donna rossa” o una “sacerdotessa”, le sue pratiche religiose sfumano il confine tra il mistico e il magico – una distinzione che gli antichi spesso intesero come la separazione tra il divino e il demoniaco.
I Sette e R’hllor: Dio e Satana di Westeros?
La religione predominante a Westeros è il culto dei Sette, che presenta notevoli somiglianze con la Chiesa cattolica romana del periodo medievale e dell’inizio dell’età moderna. I Sette rappresentano diversi aspetti di una sola divinità, richiamando la Santissima Trinità. Il Padre è associato a Dio Padre, mentre la Madre e la Fanciulla sono evocative di Maria.
Melisandre, d’altro canto, serve R’hllor, il Signore della Luce, e i suoi poteri magici, insieme agli elementi di fuoco, magia e profezia, richiamano l’iconografia medievale e dell’inizio dell’età moderna.
Come suggerisce lo storico Stuart Clark nel suo libro “Thinking with Demons” (1997), le streghe erano spesso viste come praticanti di una sorta di religione “satanica” che ribaltava l’ordine sociale cristiano. Questa eresia portò alle feroci persecuzioni delle streghe in molte giurisdizioni.
Analogamente alle streghe, i sacerdoti e le sacerdotesse di R’hllor sono chiaramente visti dai seguaci dei Sette come una minaccia sovversiva alla conformità religiosa di Westeros.
Le prime streghe moderne erano considerate parte di un’ inversione religiosa della società divina. Nel contesto de “Il Trono di Spade”, Melisandre rappresenta in molti aspetti l’incarnazione degli incubi dei primi cristiani moderni. Possiede un potere magico tangibile, un’autorità politica e almeno all’inizio della serie, sta guadagnando nuovi convertiti alla sua causa.
Non solo streghe cattive
A Westeros, come nella prima Europa moderna, non tutte le streghe assomigliano allo stereotipo classico di Halloween della vecchia megera, con verruche e tutto il resto. Le streghe di Westeros richiamano altri stereotipi, come il potere del sesso, del sangue e della magia.
Le streghe medievali e della prima età moderna avevano molte facce. Nel “Compendium Maleficarum” (1608) di Francesco Maria Guazzo, vi sono immagini di uomini e donne, giovani e anziani, coinvolti in atti di culto al diavolo, come il bacio osceno (1608).
Poiché una delle principali preoccupazioni riguardo alle streghe era che la natura lussuriosa delle donne, soprattutto delle giovani, le rendesse più inclini alla tentazione del Diavolo e al peccato, non sorprende che i primi trattati demonologici approfondissero queste paure, spingendosi a discutere di rapporti sessuali con demoni incubi e succubi.
Opere come l’incisione del 1514 di Hans Baldung Grien e drammi come “La strega” (1609-1616 circa) e “Le streghe del tardo Lancashire” (1634) raffigurano streghe di tutte le età coinvolte in comportamenti osceni. In “La strega” di Thomas Middleton, un personaggio dichiara:
“Quale giovane possiamo desiderare di darci piacere se non lo godiamo in un incubo?”
Sovvertire i preconcetti e ribaltarne le sorti
Melisandre, simile a queste streghe, è altamente sessualizzata. Solo nel secondo episodio, la vediamo spingere Stannis a “donarsi al Signore della Luce”, tradendo così i suoi voti matrimoniali.
Melisandre richiede anche il sacrificio di sangue per eseguire la sua magia più potente, e questa è la ragione dietro molti dei suoi atti più orribili. La magia del sangue ha una lunga storia nelle rappresentazioni storiche delle streghe.
Nelle fasi iniziali dell’Inghilterra moderna, molti processi contro le streghe rappresentavano i familiari che chiedevano il sangue alle streghe. Fluidi corporei come sangue e capelli venivano utilizzati sia dalle cosiddette “streghe buone” che da quelle malvagie, che praticavano la magia dannosa.
Nella quinta stagione di “Il Trono di Spade”, è stata introdotta la terza rappresentazione di una strega: Maggy la Rana. Maggy fa esplicito uso della magia del sangue. Tuttavia, a differenza della descrizione di Martin in “A Feast for Crows” (2005), in cui Maggy è descritta con occhi gialli, antichi e spaventosi, nell’adattamento televisivo viene raffigurata come una giovane donna attraente.
Quando Maggy succhia il sangue dalla giovane Cersei Lannister, ci ricorda dei famigli dei processi contro le streghe inglesi che allattavano le streghe in cambio di magia. Ricorda anche il modo in cui le cosiddette “streghe buone” utilizzavano l’urina per praticare la divinazione e predire il futuro.
L’archetipo della Strega permea la serie tv sotto vari aspetti
La rappresentazione della stregoneria in “Il Trono di Spade” attinge a stereotipi storici, ma Melisandre emerge come personaggio più potente quando sovverte quest ultimi, diventando una figura cruciale per la trama. Ciò dimostra come la serie sia abile nel giocare con le convenzioni storiche per creare personaggi e trame intriganti.
- Osha: Anche se non viene etichettata come strega, Osha è una donna libera che dimostra di possedere conoscenze e abilità magiche. Si unisce al gruppo di Bran Stark e Hodor e dimostra di avere una connessione con il mondo naturale e soprannaturale.
- Le Figlie del Bosco: Sono un gruppo di donne del nord che vivono nei boschi e sono conosciute per le loro abilità magiche e di divinazione. Bran Stark fa un incontro importante con loro, e le loro profezie giocano un ruolo significativo nella storia di Bran.
In “Il Trono di Spade“, la rappresentazione delle streghe è sfaccettata. Alcune sono alleate di potenti figure politiche, altre incarnano la magia antica e naturale, mentre alcune sono temute e odiate per i loro poteri. Nel complesso, le streghe nella serie contribuiscono a creare un mondo ricco di magia, mistero e influenze soprannaturali che permeano la trama principale della storia e confermano l’importanza che questa figura ricopre nell’immaginario comune.