In molte parti del mondo, il 23 aprile è celebrato come il giorno di San Giorgio, ma in Ungheria, in Slovacchia e nella Repubblica Ceca, questa festa cade il 24 aprile. In Ungheria, questo giorno è particolarmente significativo poiché si ritiene che sia il momento in cui gli animali vengono portati per la prima volta al pascolo. Ma c’è di più dietro questa festività: è anche un periodo ricco di significato per la stregoneria.
La leggenda di San Giorgio: l’uccisore di draghi
San Giorgio era un ufficiale militare dell’esercito romano nel terzo secolo, noto anche come l’uccisore di draghi, per la leggenda secondo cui sconfisse un drago che terrorizzava la città libica di Silena. Nonostante fosse diventato un eroe locale dopo aver sconfitto il drago e aver convertito la popolazione al cristianesimo, fu poi imprigionato per la sua fede. In prigione, Cristo gli apparve e gli predisse il martirio.
San Giorgio: il patrono dei cavalieri e degli esploratori
San Giorgio è diventato il patrono dei cavalieri, dei soldati a cavallo, degli armaioli, dei camminatori di cintura, dei giovani viaggiatori e degli esploratori. In Ungheria, il giorno di San Giorgio è anche la Giornata della Polizia, poiché San Giorgio è il santo patrono dei poliziotti.
Nel folklore ungherese, il giorno di San Giorgio segna l’inizio della primavera vera e propria, ed è accompagnato da numerose superstizioni e usanze legate alla magia. Gli animali vengono condotti al pascolo per la prima volta nell’anno, e per garantirne la salute e la produttività, vengono condotti attraverso simboli magici come catene, asce, vomeri, uova o il grembiule della padrona di casa.
Altre pratiche magiche includono il raccogliere la rugiada per garantire abbondanza nei raccolti e la salute degli animali. Si credeva anche che il giorno di San Giorgio fosse un momento adatto per lanciare incantesimi, quindi venivano adottate precauzioni per proteggersi dalle streghe e dagli spiriti maligni.
La caccia alle streghe in Ungheria: un capitolo oscuro della storia
La caccia alle streghe in Ungheria fu influenzata dalle leggi adottate da altri paesi europei. Anche se ci furono meno processi alle streghe in Ungheria rispetto ad altri paesi, si verificarono comunque almeno un migliaio di casi. Le accuse includevano la collaborazione con Satana, la partecipazione ai sabba delle streghe, il volo, il cannibalismo e altre pratiche considerate eretiche o magiche.
La storia della caccia alle streghe in Ungheria è segnata da episodi terribili, come il rogo di sei uomini e sei donne a Szeged nel 1728. Anche se la pratica della caccia alle streghe è ormai parte del passato, il folklore ungherese conserva ancora le tradizioni e le credenze legate al giorno di San Giorgio, ricordandoci un capitolo oscuro della storia europea.