Il Misterioso Uomo Verde: Simbolo Pagano nell’Invito all’Incoronazione di Re Carlo III

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L’invito ufficiale per l’incoronazione di Re Carlo III ha suscitato un acceso dibattito, ma non per le consuete ragioni politiche o protocollari. A colpire l’attenzione è un dettaglio artistico: una figura enigmatica incastonata tra le decorazioni dell’invito. Si tratta della cosiddetta “testa foliata”, meglio nota come Uomo Verde, un volto umano intrecciato con foglie di edera, quercia e biancospino. Il suo sguardo enigmatico emerge da un tripudio di fiori, e il suo significato sta dividendo l’opinione pubblica. Ma chi è davvero l’Uomo Verde e perché la sua presenza in un contesto cristiano suscita tanto scalpore?

L’Uomo Verde: un’icona tra sacro e profano

L’Uomo Verde è uno dei motivi decorativi più ricorrenti nell’arte inglese e nelle chiese medievali di tutta Europa. Spesso lo si trova scolpito tra le colonne delle cattedrali o nascosto tra le decorazioni in pietra dei giardini.

Le raffigurazioni di questo volto enigmatico variano enormemente: a volte appare benevolo e amichevole, altre volte terrificante, lascivo o addirittura demoniaco. In molte versioni, il suo volto sembra fondersi con la natura stessa, con foglie che gli escono dalla bocca, dalle narici o perfino dagli occhi. Un simbolismo che ha portato a interpretazioni contrastanti sul suo significato.

Sebbene le chiese del XIII e XIV secolo siano piene di immagini dell’Uomo Verde, la narrazione moderna che lo lega a una figura pagana è sorprendentemente recente. Oggi è considerato un simbolo di rinascita e della supremazia della natura sull’uomo, ma questa interpretazione non ha radici antiche, bensì moderne.

Un’invenzione moderna con radici nel passato?

Il nome “Uomo Verde” fu coniato solo nel 1939 dalla folklorista britannica Julia Somerset, nota come Lady Raglan. Nel suo articolo pubblicato sulla rivista Folklore, identificò la testa foliata come un’antica divinità della fertilità e della forza, suggerendo persino che potesse essere collegata a sacrifici umani rituali celebrati a maggio. Secondo questa teoria, le popolazioni pagane avrebbero decapitato un uomo scelto come incarnazione della divinità per offrirlo alla terra. Tuttavia, non esistono prove storiche di tali pratiche, rendendo questa storia più una costruzione moderna che una reale testimonianza di culti antichi.

Nonostante la mancanza di conferme storiche, l’Uomo Verde è stato rapidamente adottato dal movimento neopagano e New Age. Oggi il suo volto appare su insegne di pub, festival musicali e eventi a tema naturalistico. Persino il Burning Man Festival nel 2007 ha scelto l’Uomo Verde come simbolo.

Un simbolo controverso per l’incoronazione

La presenza dell’Uomo Verde nell’invito all’incoronazione ha generato polemiche proprio per la sua ambiguità simbolica. Mentre alcuni lo vedono come un richiamo alle radici pagane delle isole britanniche, altri lo interpretano come un simbolo cristiano di rinascita e connessione con la natura, un riferimento allo Spirito Santo che soffia la vita nel mondo.

Indipendentemente dalla sua origine, l’Uomo Verde ha attraversato i secoli senza mai perdere il suo fascino misterioso. La sua apparizione nell’invito reale sembra un sottile invito alla riflessione: è il simbolo di un legame profondo tra monarchia e natura, o un’intrusione pagana in una celebrazione cristiana?

Forse, per trovare una risposta, dovremmo rileggere Robin Hood o Sir Gawain e il Cavaliere Verde, dove l’enigmatico Uomo Verde gioca ruoli altrettanto sfuggenti. Dopo tutto, anche se ci osserva da secoli, il misterioso Uomo Verde non parla mai davvero.